Bernardo Buontalenti (Firenze 1531–1608)

Architetto, scultore, ingegnere militare, scenografo. Di famiglia fiorentina, assunto assai presto alla corte granducale dove divenne allievo di Giorgio Vasari e di Francesco Salviati, ebbe un’educazione assai accurata ed una  formazione artistica completa che gli permisero di venire in contatto anche con le opere di Michelangelo (alle cui esequie partecipò con una grande tela) e di Bartolomeo Ammannati. Associato a Niccolò Tribolo e allo stesso Vasari nei più importanti cantieri medicei ne prese l’incarico di sovrintendente alla loro morte. Divenuto architetto di corte diresse i cantieri più importanti sotto il regno di Francesco al quale lo legava un rapporto di grande confidenza. Consonante con il principe già prima della morte del granduca   Cosimo I aveva progettato per lui il Casino di san Marco e soprattutto la villa di Pratolino (1569-75), palazzo extraurbano modello per l’Europa delle corti con i suoi giardini, le sue statue le sue tecnologie idrauliche. Per i grandi cantieri nella capitale progettò per Palazzo Pitti le decorazioni interne e fece molti interventi nel giardino di Boboli (tra cui la Grotta poi detta del Buontalenti);  per il cantiere di Palazzo Vecchio provvide all’ampliamento della parte retrostante (e forse anche alla sistemazione della piazza della Dogana e dei suoi edifici) Rilevantissimo l’intervento agli Uffizi dove creò con la Galleria il primo museo d’arte dell’età moderna e dove completò il corridoio vasariano, via sopraelevata che

congiunge gli Uffizi a Palazzo Pitti, dove realizzò anche la tribuna ottagonale, altro spazio museale destinato a raccogliere il meglio delle collezioni medicee. L’importanza di Buontalenti nella storia dello spettacolo è incommensurabile: dopo i primi interventi negli allestimenti vasariani (partecipa già nel 1565 alla Cofanaria in palazzo Vecchio con la preparazione di una nuvola e di automi sullo sfondo) coordina gli apparati effimeri per il battesimo del principe Filippo nel 1575. Inizia quindi la grande stagione con l’avanzamento del cantiere degli Uffizi e la costruzione del teatro granducale e del teatrino della Dogana, destinato alle rappresentazioni dei Comici dell’Arte. In questi spazi tra il 1586 e il 1589 si definiscono i canoni della macchineria per gli intermezzi. Il grande allestimento de L’amico Fido vedrà già il prevalere della macchineria per gli intermezzi musicali sul testo della commedia, e l’allestimento del 1589 per La Pellegrina (del quale sarà ideatore delle scene, dei costumi e delle macchine, nonché “regista” dell’intero evento) porrà le basi per il teatro barocco. Non perfettamente consonante con i nuovi gusti e con l’entourage del granduca Ferdinando l’apparatore sarà però ancora l’artefice dei festeggiamenti per le nozze di Maria de’ Medici con l’allestimento del Rapimento di Cefalo nel 1600. Quasi simbolicamente la sua ultima prestazione granducale sarà nel progetto delle Cappelle medicee, il grande mausoleo della famiglia regnante. 

Bernardo Buontalenti, Autoritratto, s. d. Firenze, Galleria degli Uffizi, Raffaello Bencini / Archivi Alinari.