La cupola

La (cupola era un’importante componente della Macchina del Paradiso, sia da un punto di vista simbolico che tecnico.

Grazie alla sua forma semisferica, simboleggiava i nove cieli che, secondo il sistema tolemaico, circondano la terra. All’interno della cupola i cieli erano rappresentati da nove cerchi composti da piccole lucerne.

Da punto di vista tecnico, la cupola, essendo costruita in legno e ferro, costituiva una solida struttura da cui far scendere e salire, attraverso funi e barre di ferro, le piattaforme mobili. Non si sa con esattezza come questa fosse ancorata al soffitto, ma dai documenti risulta che per il suo peso poteva provocare seri danni all’edificio.

Secondo Giorgio Vasari (1511–1574), importante artista e intellettuale del tempo, fu Filippo Brunelleschi (1377–1446) che perfezionò la Macchina del Paradiso (Ingegni del Paradiso) attraverso l’introduzione della cupola e di un sofisticato sistema di nuvole-piattaforma a corredo della mandorla centrale.

In realtà, non essendoci alcuna documentazione che provi che Brunelleschi si sia occupato di scenografie teatrali, è possibile che la tradizione abbia associato Brunelleschi a tali invenzioni per via della grande abilità ingegneristica da lui mostrata nella costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore.

Nonostante la mancanza di documentazione, secondo alcuni studiosi è comunque possibile che sia stato Brunelleschi una delle figure centrali per l’invenzione di quelli che Vasari chiama gli Ingegni del Paradiso. Altri studiosi mettono invece in dubbio il resoconto vasariano. Per esempio Nerida Newbigin ha recentemente suggerito il nome di Pippo di Baldo (1417 – 1471 ca), citato ripetutamente nei documenti come inventore di macchine teatrali associate alle feste d’Oltrarno, come possibile inventore di questa spettacolare macchina. Il fatto che quest’ultimo avesse lo stesso nome di Filippo (o Pippo) Brunelleschi e appartenesse alla stessa corporazione (quella degli orafi), potrebbe aver causato una sovrapposizione delle due figure nella ricostruzione vasariana.