Vittoria Archilei-Concarini

detta la Romanina, tra le più celebrate virtuose del suo tempo. Nacque a Roma tra il 1550 e il 1560. Nel ‘78 aveva sposato Antonio Archilei, compositore, cantante, liutista, al servizio del cardinale Alessandro Sforza e, in seguito, del futuro granduca di Toscana Ferdinando de’ Medici negli anni in cui era cardinale a Roma. La coppia di musicisti si esibì a Firenze nel 1584 per le feste nuziali in onore di Eleonora de’ Medici e del principe ereditario di Mantova Vincenzo Gonzaga. Ormai stabilmente a Firenze con il marito, ebbe un ruolo di prim’ordine proprio negli Intermedi della Pellegrina. La cantante, personificazione dell’Armonia Doria, apriva lo spettacolo, scendendo su una nuvola e, suonando un grosso liuto, cantava il madrigale Dalle più alte sfere del marito Antonio, accompagnata da lui, autore delle musiche e da Antonio Naldi, detto il Bardella, celebre musico della corte di Ferdinando, inventore del chitarrone o tiorba e responsabile del patrimonio strumentale del Granduca. Interprete anche del ruolo di Anfitrite nell’intermedio marino Io che l’onde raffreno chiuderà la rappresentazione riprendendo il ruolo dell’Armonia con O che nuovo miracolo che apre al ballo conclusivo poi chiamato Ballo del Granduca su musica di Emilio de’ Cavalieri. Interprete delle sue musiche anche negli anni successivi e considerata la più prestigiosa interprete nella corte medicea, sostenne   presumibilmente il ruolo in titolo nell’Euridice del Peri allestita per le nozze di Maria de’ Medici con Enrico IV di Francia. Restò stabilmente a corte, lodatissima da tutti i suoi contemporanei che la fanno considerare forse la prima grande interprete della musica monodica.

Bernardo Buontalenti, Armonia Doria, 1589. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Palatino C.B.3.53, tav. 11.